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Valutazione Psicodinamica

La valutazione psicodiagnostica si inserisce all’interno del processo di comprensione del funzionamento della persona che permette, attraverso modalità e strumenti specifici, di raccogliere informazioni e prendere decisioni strategicamente orientate fondamentali per la scelta dell’intervento clinico più efficace e del tipo di specialista più adatto (Lis et al., 2003).

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La diagnosi psicologica non si limita al riconoscimento ed alla classificazione dei sintomi o all’inquadramento di una malattia (come avviene in ambito medico) ma, tenendo conto della complessità e dell’unicità di ogni persona, si propone di giungere ad una comprensione psicologica, che passa necessariamente attraverso la condivisione emotiva e cognitiva di aspetti profondi di sé. L'accento è posto sul funzionamento peculiare e unico di ciascun individuo, cioè la risposta che egli è riuscito ad individuare e utilizzare finora nella gestione dei pensieri, delle emozioni e del proprio comportamento per reagire ai momenti di difficoltà e crisi che si è trovato ad affrontare.


Alla valutazione segue poi la fondamentale fase di restituzione, che è un momento di condivisione e confronto su quanto emerso: la diagnosi non è “un’etichetta” che si appone alla persona, ma un'ipotesi di una modalità di funzionamento, sempre passibile di cambiamento e perfezionamento.


All'interno del contesto clinico un'accurata diagnosi funge da utile guida sia per il terapeuta (per proporre un progetto terapeutico adeguato), che per il paziente: approfondendo  la conoscenza relativa alle proprie caratteristiche personali, relazionali e contestuali, la persona è infatti posta nella condizione di prendere autonomamente delle decisioni e operare delle scelte che facilitino la realizzazione dei propri bisogni e dei propri obiettivi, compresi quelli che vorrebbe raggiungere con una psicoterapia.

Gli strumenti di valutazione

La valutazione psicodiagnostica si avvale di vari strumenti specialistici, quali il colloquio clinico, ed eventualmente di strumenti standardizzati come questionari e test psicologici di valutazione qualitativa e quantitativa di variabili specifiche (proiettivi, test grafici, reattivi, inventari di personalità). 


Lo strumento essenziale resta il colloquio psicologico in cui vengono accolti ed esplorati i vissuti, la storia e i problemi della persona, con lo scopo di individuare, all’interno del suo racconto, i fattori intrapsichici, relazionali, familiari e biologici che possono aver contribuito all’insorgenza del disturbo o della condizione di sofferenza . Accanto al colloquio possono essere proposti alla persona alcuni test. L’utilizzo dei test psicologici completa ed integra le informazioni raccolte durante i colloqui, permette la valutazione di funzioni o caratteristiche specifiche di personalità e consente di avere in tempi relativamente brevi, una conferma o disconferma delle osservazioni cliniche. 


La valutazione psicodiagnostica è, riassumendo, il primo fondamentale passo verso la realizzazione di un percorso terapeutico mirato alle esigenze e alle necessità della persona.

 

"La chiave della psicoterapia è la comprensione. Senza di essa nessun approccio o tecnica psicoterapeutica ha senso o è efficace a livello profondo. Solo con la comprensione si è in grado di offrire un aiuto reale” (Alexander Lowen)

 

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